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Valorizzazione Patrimonio Culturale di Prossimità: ecco di cosa si tratta

lentepubblica.it • 24 Giugno 2021

valorizzazione-patrimonio-culturale-prossimitaOggi vi parleremo in breve della valorizzazione del Patrimonio Culturale di Prossimità: scopriamo di cosa si tratta.


Scopriremo quali sono le definizioni, in cosa consiste la prossimità e quali sono le attività di valorizzazione vere e proprie.

E infine daremo anche uno sguardo a come il turismo culturale definito “di prossimità” può tornare utile al processo di valorizzazione.

Cosa intendiamo per Patrimonio Culturale?

Il patrimonio culturale in genere è l’insieme di beni culturali e paesaggistici, che costituiscono la ricchezza di un luogo e della relativa popolazione, e che hanno un particolare interesse a livello artistico, storico, bibliografico, etno-antropologico o archivistico.

Una società che definisce i suoi oggetti d’arte e li protegge giuridicamente nell’esercizio della tutela, opera una selezione che mira al riconoscimento del pregio storico ed estetico di tali oggetti che compongono il patrimonio della collettività.

A questo link potete leggere alcuni chiarimenti sulle regole da rispettare per la riproduzione dei beni culturali.

Le peculiarità del Patrimonio Culturale Italiano

Il patrimonio culturale italiano, si distingue oltre che per la sua vastita e ricchezza per alcune peculiarità.

Esso infatti non si esaurisce in un semplice elenco di opere d’arte di prestigio monumentale, ma si articola in una struttura di tipo reticolare che intreccia un legame indissolubile con il contesto territoriale che accoglie quel patrimonio.

L’Italia infatti, da Nord a Sud, è rivestita di gemme culturali di grande interesse: basti pensare al ruolo fondamentale ricoperto dai Piccoli Borghi italiani, che tramandono opere e tradizioni di indiscusso valore storico e artistico.

Valorizzazione Patrimonio Culturale di Prossimità valorizzazione-patrimonio-culturale-prossimita

E da qui nasce proprio il discorso relativo al Patrimonio Culturale Territoriale e pertanto alla questione della prossimità.

Questo perchè ogni Regione ha i suoi momumenti, i suoi reperti archeologici e le sue antichità culturali da proteggere e da valorizzare.

Ma come si può tradurre in fatti questo bel concetto?

La valorizzazione

La valorizzazione, in sintesi, è ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e di conservazione del patrimonio culturale e ad incrementarne la fruizione pubblica, così da trasmettere i valori di cui tale patrimonio è portatore.

Pertanto, la valorizzazione è svolta in maniera concorrente tra Stato e regione, e prevede anche la partecipazione di soggetti privati.

Quindi secondo quanto stabilito dal Codice dei Beni Culturali all’articolo 6:

La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.

All’interno del ruolo della valorizzazione è inclusa anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale.

Quindi all’interno delle dinamiche della valorizzazione del Patrimonio di Prossimità rientrano da un lato:

  • pubbliche amministrazioni ed Enti Locali che hanno competenza del bene in questione
  • soggetti privati, quali fondazioni o soggetti privati che svolgono attività di tipo turistico.

La prossimità

Ma che cosa si intende, in questo caso, per prossimità?

Partiamo dal livello di bisogno piu “basso” nonchè piu prossimo, appunto, al bisogno e alla percezione dello stesso.

Questo perché l‘eterogeneita delle preferenze e la diversita delle circostanze territoriali limita la portata delle azioni a livelli piu alti, mentre favorisce le attivita piu locali.

Quindi il patrimonio culturale di prossimità riguarda le opere del patrimonio culturale più vicine al luogo in cui ci troviamo.

Il ruolo dei soggetti pubblici

Le Amministrazioni dei Beni Culturali pubbliche devono pertanto:

  • promuovere la conoscenza del patrimonio in questione
  • e assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione del patrimonio stesso ad ogni tipo di pubblico, al fine di incentivare lo sviluppo della cultura.

La valorizzazione comprende, inoltre, finalità educative di stretto collegamento con il patrimonio, al fine di migliorare le condizioni di conoscenza e, conseguentemente, anche di conservazione dei beni culturali e ambientali, incrementandone la fruibilità.

Beni Culturali a rischio: gli strumenti per la tutela del patrimonio.

valorizzazione-patrimonio-culturale-prossimita-pro-locoIl ruolo delle Pro Loco

Interessante anche il discorso relativo alle cosiddette Pro Loco: si tratta di associazioni locali, nate con scopi di promozione e sviluppo del territorio. 

In Italia, attualmente, le pro loco sono migliaia e le attività che svolgono afferiscono a diverse sfere d’intervento attinenti alle sfere appena citate.

Di norma, hanno sede in comuni e in frazioni e possono avere come sede la frazione di appartenenza e mantenere la propria competenza nell’intero Comune.

Dunque le pro loco nascono per ovviare al bisogno di cittadini ed operatori turistici di avere a disposizione uno strumento valido per tutelare e possibilmente migliorare la qualità della vita nella propria località.

Difendere il patrimonio culturale, ambientale e storico del paese e promuoverne la conoscenza diventano così gli scopi principali dei soci che, in questo modo, innescano un meccanismo di potenziamento delle attività legate al turismo.

Il ruolo del turismo di prossimità

Pertanto un ruolo non indifferente, per concludere, è quello ricoperto dal Turismo in correlazione alla valorizzazione.

Il cosiddetto “turismo di prossimità”, ad esempio riguarda mete che comprendono uno spostamento del viaggiatore non eccessivo.

Ad esempio parliamo di:

  • mete vicine a casa raggiungibili per lo più con un viaggio in macchina
  • o località possibilmente non troppo affollate come ad esempio i borghi più belli d’Italia tra mare, montagne e colline.

Come diventa culturale?

I soggetti pubblici e privati riescono a rendere il turismo “culturale” quando riescono a catalizzare questi spostamenti e questi viaggi a “chilometro zero” (più o meno) verso il bene culturale più vicino.

Si tratta di forme di Turismo che possono realmente essere valorizzate. Un discorso molto attuale, anche per una possibile limitazione agli spostamenti quest’Estate in alcuni luoghi ancora a causa del Covid.

Un esempio pratico?

Se vogliamo proprio citare un esempio di borgo che può stimolare una risposta turistica e culturale di questo tipo possiamo citare Montalbano Elicona, in provincia di Messina.

La cittadina, infatti, fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia ed è stata proclamata Borgo dei borghi nel 2015.

Si tratta di un’esclusiva associazione di piccoli centri italiani. Piccoli borghi che si distinguono per grande interesse artistico, culturale e storico, per l’armonia del tessuto urbano, vivibilità e servizi ai cittadini.

Basti pensare anche al tessuto monumentale della cittadina:

  • tra le chiese di interesse artistico certamente è da sottolineare la Basilica di Maria Assunta in cielo (Duomo) con le sue opere d’arte;
  • oppure il famoso Castello, che s’identifica con la primitiva rocca romana sulla quale si sedimentano le successive fortificazioni d’impronta bizantina, culminate con la ricostruzione effettuata dai Normanni.

Montalbano infine ospita il “Museo fotografico dott. Eugenio Belfiore“, presso il quale sono esposte oltre duecento opere fotografiche in bianco e nero che rappresentano più di un secolo di storia del paese e di tutta la Sicilia.

Un esempio perfetto dunque: e che dovrebbe essere replicato anche in altre realtà del nostro Belpaese.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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